- Edilizia sostenibile e qualità dell’aria indoor
- Perché la qualità dell’aria indoor deve essere monitorata e gestita
- La qualità dell’aria indoor tra i requisiti richiesti dalle certificazioni sulla sostenibilità degli edifici
- La certificazione WELL
- La certificazione WELL v2: il concetto “Aria”
- L’ offerta di Nuvap
Edilizia sostenibile e qualità dell’aria indoor
L’edilizia sostenibile, che prende il via negli anni ’70, in risposta alla crisi petrolifera e alle crescenti preoccupazioni dei cittadini riguardo l’ambiente, si sviluppa nel tempo e con diverse sfaccettature.
Una definizione ampia del concetto di edilizia sostenibile fa riferimento ad un nuovo modo di edificare l’ambiente costruito, che abbia come finalità la riduzione dell’impatto ambientale, una maggiore efficienza energetica e il miglioramento del confort e della salute degli occupanti. Tuttavia, nella fase iniziale e per molti anni, il concetto di edificio sostenibile è stato prevalentemente e fortemente legato alle prime due finalità ed in particolare al tema della riduzione delle emissioni e dell’efficientamento energetico.
La forte focalizzazione del Real Estate verso la riduzione o l’azzeramento del fabbisogno energetico della costruzione, spesso non accompagnata dall’attivazione di adeguati sistemi di monitoraggio della qualità dell’aria indoor e di ventilazione, ha generato nel tempo un progressivo incremento dell’inquinamento all’interno degli edifici, come riportato da diverse fonti. A titolo esemplificativo, uno studio condotto su 100 casi di edilizia verde ha messo in luce che le strategie di risparmio energetico sono state osservate nell’80% degli edifici, mentre un’elevata qualità dell’aria interna è stata riportata solo nel 30% dei casi. (Fonte: Licina, Dusan & Bhangar, S & Pyke, C. 2019. Occupant health & well-being in green buildings. ASHRAE Journal. 61. 74-77).
La salubrità degli ambienti indoor è un tema che assume un interesse crescente, specie pensando alla Sick Building Syndrome: secondo alcuni studi, tra il 15% e il 50% degli occupanti uffici ed edifici pubblici hanno rivelato disturbi collegabili alla sindrome dell’edificio malato.
Negli ultimi anni la maggiore consapevolezza riguardo a queste problematiche, insieme al crescente peso che le organizzazioni governative internazionali hanno dato a salute e benessere, con programmi quali l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile promossa dall’ONU, hanno certamente incrementato l’attenzione dell’edilizia green verso strategie mirate alla tutela della salute degli occupanti.
Il movimento dell’edilizia verde, che è cresciuto negli ultimi decenni, si è gradualmente ampliato da un focus sulla riduzione dell’uso dell’acqua e dell’energia a un approccio olistico che incorpora come gli edifici influenzano le persone che li abitano.
“Nell’edilizia, il benessere è la nuova sostenibilità”
Jonathan Penndorf – sustainability advisor for the American Institute of Architects
La pandemia Covid-19 ha reso ancora più urgente la necessità di vivere in contesti sani e confortevoli, domestici e lavorativi, accelerando dunque il trend di sviluppo degli Healthy Buildings.
“La salute prima di tutto” è la nuova aspettativa per il futuro, che sta guidando oggi anche il Real Estate.

Perché la qualità dell’aria indoor deve essere monitorata e gestita
Il tema dell’inquinamento indoor, affrontato da decenni dalla letteratura scientifica e dalle organizzazioni internazionali quali l’OMS, ha assunto una maggiore centralità ed urgenza a seguito della pandemia da Covid-19. Diversi studi hanno messo in rilievo il ruolo centrale dell’aerosol nella trasmissione delle malattie respiratorie e del Covid-19 e l’importanza della ventilazione interna, della filtrazione e dell’utilizzo di monitor che permettano di osservare in tempo reale la qualità dell’aria negli ambienti chiusi.
E’ ampiamente dimostrato, inoltre, che gli ambienti Indoor sono più inquinati di quelli esterni e che l’esposizione ad agenti inquinanti può generare un’ampia gamma di effetti nocivi sulla salute; da disturbi lievi e temporanei, fino all’insorgere o all’aggravarsi di malattie, croniche o a lungo termine, anche gravi. Le principali patologie associate all’inquinamento indoor sono: malattie allergiche, asma e disturbi respiratori nell’infanzia, BPCO, infezioni respiratorie (es. legionellosi), tumore del polmone, malattia cardiovascolare, disturbi irritativi e alterazione del comfort (es. sindrome dell’edificio malato). Va anche tenuto in considerazione l’impatto che la qualità dell’aria indoor ha sul benessere mentale, sul livello di motivazione e sulle prestazioni dei lavoratori.
“Sensibilizzare la popolazione sull’importanza della qualità dell’aria indoor e dei rischi correlati deve diventare una priorità”
Gaetano Settimo – Istituto Superiore di Sanità
La qualità dell’aria indoor tra i requisiti richiesti dalle certificazioni sulla sostenibilità degli edifici
A partire dagli anni ’90, parallelamente allo sviluppo dell’edilizia sostenibile, associazioni e governi hanno cominciato a sviluppare protocolli di certificazione riguardanti la sostenibilità ambientale degli edifici, che si affiancano alle certificazioni più prettamente energetiche.
Si tratta di certificazioni su base volontaria, che analizzano l’intero processo di realizzazione dell’edificio, volte a valutare l’edificio nella sua globalità, considerandone l’impatto nei confronti dell’ambiente esterno, sulla salute e sul benessere degli occupanti, sull’ecosistema complessivo.
Tra le valutazioni oggetto di tali certificazioni le prestazioni in termini di risparmio energetico ed idrico, la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni, i materiali e le risorse impiegati, il progetto e la scelta del luogo. Più recenti le certificazioni specificatamente mirate alla salubrità degli edifici, che mettono in primo piano l’uomo e il concetto di Healthy Building.
Un tipico esempio, le certificazioni LEED e WELL. La prima tiene conto delle caratteristiche prestazionali dell’immobile; la seconda valuta la qualità di vita che l’edificio può offrire ai suoi occupanti.
Poiché la salute delle persone è indissolubilmente legata all’ambiente in cui queste vivono, i problemi connessi alla qualità dell’aria sono un tema di fondamentale importanza per la salute pubblica a livello globale. La qualità dell’aria che respiriamo è un aspetto determinante anche per quanto riguarda gli ambienti chiusi e la valutazione della sostenibilità degli edifici non può più non considerare questo indicatore come prioritario.
A conferma di ciò, la salubrità dell’aria indoor è tra i requisiti chiave previsti dalle più importanti certificazioni sulla sostenibilità degli edifici, con l’identificazione di soglie da non oltrepassare per i principali inquinanti.
Negli ultimi anni la richiesta di certificazioni edilizie è notevolmente cresciuta, anche in Italia. Dalle ricerche si evince che le certificazioni degli edifici possono aumentare notevolmente il valore delle proprietà. Un’indagine condotta da Rebuild con CBRE e GBCI Europe, ha dimostrato che gli immobili certificati sono soggetti ad un aumento del valore tra il 7% e l’11% in più rispetto agli edifici privi di certificazione.
La certificazione WELL
Principi e architettura
La certificazione WELL è lo standard di riferimento per edifici, spazi interni e comunità che cercano di implementare, validare e misurare i fattori che promuovono la salute e il benessere umano.
Lanciata nel 2014 dall’International WELL Building Institute (IWBI), è stata il primo sistema di certificazione degli edifici focalizzato su confort, salute e benessere delle persone.
L’intento dei promotori (IWBI) è di far progredire la salute umana attraverso edifici salubri, sicuri e confortevoli.
La certificazione, basata su un approccio olistico, si estende ad una serie di concetti, che hanno impatti diversi sulla salute. Per ogni concetto sono previste diverse caratteristiche da rispettare, distinte in requisiti, obbligatori per la certificazione, e ottimizzazioni, che possono essere scelte all’interno di molte opzioni dal team di progetto.
Ad oggi sono disponibili due percorsi di certificazione, WELL1 e WELL2 , che differiscono in sintesi per il numero dei concetti, dei requisiti, delle ottimizzazioni e per una maggiore flessibilità della seconda, applicabile ad ogni organizzazione, tipologia di progetto e di edificio.
La certificazione WELL2 prevede la valutazione di:
- 10 concetti: Aria, Acqua, Alimentazione, Luce, Movimento, Comfort termico, Suono, Materiali, Mente e Socialità
- un nuovo ambito (non previsto nella WELL1): Innovazione
I concetti sono a loro volta declinati in:
- 24 Requisiti (ridotti verso la WELL1)
- 97 Ottimizzazioni (maggior numero verso la WELL1)
Il processo di certificazione prevede una valutazione secondo un sistema di punteggi. Tutti i requisiti dovranno essere raggiunti, insieme ad un determinato numero di ottimizzazioni per ogni concetto, che permetteranno di ottenere punti.
Sarà possibile ottenere punti aggiuntivi anche all’interno del concetto Innovazione.
In funzione del totale di punti conseguiti secondo le regole predefinite, si potrà accedere a quattro livelli di certificazione:
- Well Bronze
- Well Silver
- Well Gold
- Well Platinum
Il sistema dei punteggi della WELL2 consente di raggiungere un massimo di 110 punti, lavorando sulle caratteristiche previste nell’ambito dei 10 concetti e del concetto Innovazione.

Tipologia di progetti
La WELL1 prevede tre tipologie di progetti:
- Edificio (riguarda prevalentemente la progettazione, costruzione e le operations di edifici per uffici con almeno il 90% della superficie occupata e gestita dal proprietario dell’edificio).
- Interni (progetti di uffici che occupano solo una parte dello spazio di un edificio, o quelli che occupano un intero edificio esistente non sottoposto a grandi ristrutturazioni).
- Core and Shell (progetti che cercano di implementare caratteristiche fondamentali nell’intero edificio di base a beneficio dei futuri inquilini e nei quali almeno il 75% dell’area è occupata da uno o più inquilini e/o serve come spazio comune nell’edificio accessibile a tutti gli inquilini).
La WELL2 prevede invece due tipologie di progetti:
- Edificio occupato dal proprietario (il progetto è occupato principalmente dal proprietario del progetto, che può essere diverso dal proprietario dell’edificio).
- Well Core (il proprietario del progetto occupa una piccola parte dell’area del progetto e affitta la maggior parte dello spazio a uno o più inquilini).
Il processo di certificazione
Il processo di certificazione si basa su 4 step fondamentali:
- Valutazione
- Implementazione
- Verifica
- Monitoraggio
Entrando più nel dettaglio del processo, ci sono alcune specificità che occorre conoscere:
Registrazione
La fase di registrazione permette di comunicare all’ente certificatore l’intenzione di iniziare il percorso di certificazione, comunicando informazioni di base su progetto e scopo e di definire il tipo di certificazione che si intende perseguire (WELL1, WELL2). L’informazione principale riguarda le dimensioni dell’edificio interessato espresso in m2.
Documentazione Requisiti
Il protocollo WELL prevede che venga prodotta la documentazione che dimostri la conformità ai requisiti richiesti. Tutta la documentazione, come l’intero processo di certificazione, viene gestita attraverso una piattaforma online, disponibile fin dal momento della registrazione. Esistono tre principali tipologie di documenti:
- Annotated Document: documentazione esistente riguardante i progetti, che possono servire per rispondere ai requisiti WELL (Design, Costruzione, Pianificazione operazioni, Policy, Materiali, Relazioni professionisti).
- Letter of Assurance: documentazione prodotta dai professionisti che confermano l’avvenuta esecuzione e rispetto di un determinato requisito atto alla certificazione (Proprietà, Architetti, Appaltatori, Ingegneri MEP).
- General Document: documentazione generica a sostegno del progetto (WELL certification agreement firmato, Checklist del progetto, Mappe dell’edifico, Disegni meccanici, Descrizione del progetto e delle funzionalità da implementare, Prova del completamento lavori).
Pre-Certificazione
La pre-certificazione WELL, che si ottiene attraverso diversi percorsi per WELL1 e WELL2, permette ai proprietari di dimostrare ai possibili conduttori l’impegno per la salute e il benessere e le caratteristiche che il progetto può raggiungere durante la completa certificazione WELL.
Per i progetti WELL1, la pre-certificazione è un percorso di revisione opzionale, che si concentra sulla progettazione, la costruzione e le strategie operative previste per il progetto.
Nel caso di WELL 2, la pre-certificazione può essere richiesta in una fase intermedia del progetto, prima della revisione vera e propria della documentazione e della verifica finale delle prestazioni. Per ottenere questa designazione provvisoria, che può aiutare i progetti a comunicare i progressi verso il raggiungimento della certificazione WELL, è richiesto però che venga presentata una documentazione che dimostri la conformità con tutte le precondizioni e che raggiunga almeno il punteggio minimo.
Revisione Documentazione
Tutta la documentazione deve passare per il processo di revisione attraverso la figura del WELL Reviewer. Una volta che è giudicata soddisfacente, si passa alla verifica delle performance raggiunte.
Verifica Performance
WELL è un sistema basato sulle prestazioni, dunque ogni progetto è verificato attraverso test in loco di vari parametri, per dimostrare che tutti i requisiti necessari siano soddisfatti. I test possono essere eseguiti se soddisfatti alcuni criteri di eleggibilità (Approvazione Documentazione, Certificazione di occupazione, Occupazione degli spazi per almeno il 50% della capacità di occupazione, etc..).
La verifica delle prestazioni è effettuata da un agente autorizzato ai test, il Performance Testing Agent, che è un soggetto formato da GBCI che, secondo le direttive e raccomandazioni fornite, effettua le misurazioni in loco. Il testing agent lavora per una organizzazione ‘WELL performance testing’ che può essere GBCI oppure un’organizzazione approvata GBCI (è importante che non esista conflitto di interesse con il progetto in essere).
WELL Report
Il WELL report fornisce una valutazione per ogni singola caratteristica e requisito previsto nel processo di certificazione. Se il progetto non avrà raggiunto gli obiettivi prefissati, il report indicherà la non-conformità e sarà possibile provvedere ad attuare delle manovre correttive.
Certificazione e Monitoraggio
Una volta che tutti i requisiti WELL sono stati verificati, si ottiene la Certificazione. Per mantenere lo status di edificio certificato WELL è necessario implementare le attività di monitoraggio e di reporting su base annua, fino alla ricertificazione.
Le attività di monitoraggio e di reporting si articolano su tre principali temi:
- Survey sull’occupazione dell’edificio.
- Prove sulle attività di manutenzione (report interventi sostituzione filtri, pianificazione manutenzioni, etc..).
- Monitoraggio continuo di parametri ambientali (esempio aria e acqua).
La certificazione ha una durata di 3 anni; successivamente è necessario attivare il processo di ri-certificazione. La ricertificazione prevede che tutte le attività di monitoraggio e progressi incrementali siano state eseguite, altrimenti la certificazione può essere revocata.
“La certificazione WELL è in uso in più di 4000 progetti Real Estate in 60 paesi nel mondo”
International well building institute
La certificazione WELL v2: il concetto “Aria”
L’ambito ARIA è stato elaborato con lo scopo di garantire livelli elevati di qualità dell’aria interna, per tutta la vita di un edificio, attraverso diverse strategie che includono l’eliminazione o la riduzione delle fonti inquinanti, la progettazione adeguata di edifici attivi e passivi, le strategie operative e gli interventi sul comportamento umano.
Il monitoraggio della qualità dell’aria indoor, il rispetto di buoni livelli di salubrità dell’aria e la comunicazione sono elementi chiave del concetto ARIA.
Il requisito necessario per ottenere la certificazione o ri-certificazione WELL v2 è il rispetto dei livelli massimi di concentrazione per una selezione di inquinanti:
- Particolato PM2.5: 15 µg/m3
- Particolato PM10: 50 µg/m3
- Benzene: 10 µg/m³ o inferiore, Formaldeide: 50 µg/m³, Toluene: 300 µg/m³ (test di laboratorio) oppure VOC totali 500 µg/m³ (monitoraggio continuo con sensori)
- Monossido di carbonio: 10 mg/m³ [9 ppm]
- Ozono: 100 µg/m³ [51 ppb]
- Radon: 0.15 Bq/L [4 pCi/L] (misurato da un professionista riconosciuto)
Qualora si voglia raggiungere un livello più alto di qualità dell’aria indoor e ottenere punteggi aggiuntivi attraverso le ottimizzazioni, sarà necessario raggiungere livelli più sfidanti per alcuni inquinanti e allargare la rosa degli inquinanti controllati:
- Particolato PM2.5: 10 µg/m3, Particolato PM10: 20 µg/m3 (2 punti)
- Monossido di carbonio 7 mg/m³, Biossido di azoto 40 µg/m³ (1 punto)
- Acetaldeide 140 µg/m³, Acrilonitrile 5 µg/m³, Benzene 3 µg/m³, Naftalene 9 µg/m³, Caprolattame 2.2 µg/m³, Formaldeide 9 µg/m³, Toluene 300 µg/m³ (1 punto)
Poiché la certificazione WELL riconosce un alto valore al monitoraggio continuo della qualità dell’aria indoor e alla consapevolezza riguardo all’importanza dell’indoor air quality, sarà anche possibile ottenere punteggi aggiuntivi attivandosi in questi due ambiti:
- Monitoraggio continuo (1 punto)
- Iniziative di Awareness ( 1 punto)
Monitoraggio continuo
Il concetto WELL Air, nella sezione relativa a questa caratteristica, richiede dunque il monitoraggio continuo di determinati contaminanti, per rendere consapevoli e responsabilizzare gli occupanti sulla qualità ambientale.
Si raccomanda l’installazione di sensori per il monitoraggio continuo in ogni edificio, anche perché le tipologie e le concentrazioni degli inquinanti fluttuano continuamente e perché alcuni inquinanti possono causare effetti negativi sulla salute, senza che lo si possa percepire. In tal modo è possibile correggere prontamente qualsiasi deviazione nei valori della qualità dell’aria indoor e ridurre al minimo l’esposizione degli occupanti alle sostanze inquinanti.
È ritenuto importante selezionare sensori robusti e calibrati, posizionandoli correttamentenell’ambiente.
Il monitoraggio deve essere effettuato rispettando i seguenti requisiti:
- Monitoraggio continuo con dispositivi in grado di rilevare almeno tre dei seguenti parametri:
- PM2.5 o PM10 (accuratezza 25% a 50 μg / m³)
- Anidride carbonica (accuratezza 10% a 750 ppm)
- Monossido di carbonio (accuratezza 1 ppm a valori compresi tra 0 e 10 ppm)
- Ozono (accuratezza 10 ppb a valori compresi tra 0 e 100 ppb)
- Biossido di azoto (accuratezza 20 ppb a valori compresi tra 0 e 100 ppb)
- VOC totali (accuratezza 25% a 500 μg / m³)
- Formaldeide (accuratezza 20 ppb a valori compresi tra 0 e 100 ppb)
2. Deve essere installato almeno un dispositivo ogni 325 m2, secondo le seguenti regole:
- 1,1-1,7 m al di sopra del pavimento, in luoghi in cui gli occupanti di solito stazionano.
- Ad almeno 1 m di distanza da porte, finestre e prese d’aria/di scarico.
- Le misure vengono prese ad intervalli non superiori a 10 minuti per l’anidride carbonica e non più di un’ora per gli altri inquinanti.
- I dati devono essere inviati ogni anno tramite il portale WELL Online.
- I dispositivi vengono ricalibrati o sostituiti ogni anno, con la documentazione attestante la loro calibrazione o sostituzione inviata ogni anno tramite WELL Online.
Le soluzioni oggi disponibili di Nuvap consentono di effettuare il monitoraggio continuo di tutti i parametri richiesti dalla certificazione WELL2, eccezione fatta per i seguenti parametri facenti parte di una delle possibili ottimizzazioni: Acetaldeide, Acrilonitrile, Benzene, Caprolattame, Toluene.
Iniziative di awareness (1 punto)
Educare gli occupanti sui rischi associati a un’elevata esposizione agli inquinanti dell’aria può incoraggiare il personale a cercare opportunità per ridurre ulteriormente i livelli di inquinamento interno. La certificazione WELL da dunque la possibilità di ottenere punti aggiuntivi, attivandosi in questo ambito.
Le informazioni sulla qualità dell’aria, misurata secondo i criteri di monitoraggio continuo sopra esposti, devono essere rese disponibili agli occupanti attraverso:
- Schermi collocati in posizione evidente, ad un’altezza di 1,1–1,7m, con almeno un display ogni per 325 m² di spazio regolarmente occupato.
oppure
- Sito web o Applicazione telefonica accessibili agli occupanti, segnalati da cartelli che indicano dove si può accedere ai dati, ad una densità di almeno un cartello ogni 325 m² di spazio regolarmente occupato.
Inoltre, i dati presentati devono includere una delle seguenti alternative:
- Concentrazioni dei parametri misurati.
- Risultati qualitativi della qualità dell’aria (per esempio con rappresentazioni grafiche colorate).
La piattaforma tecnologica ProSystem di Nuvap aderisce in pieno ai requisiti della certificazione WELL v2.
I dati monitorati sono visualizzati sia attraverso un’App sia attraverso un’interfaccia Web. In entrambe le interfacce, le informazioni sono aggiornate circa 4 volte ogni ora e presentate in maniera semplice, con riferimento chiaro alle soglie di riferimento.
Sia nell’APP sia via Web, esiste una libreria che indica per ogni inquinante le possibili sorgenti, gli effetti, i valori di riferimento e alcune soluzioni comportamentali che si possono implementare per abbattere la presenza dell’inquinante.
Le stesse informazioni, in una versione più approfondita, possono essere racchiuse in un report periodico che Nuvap può elaborare su richiesta. Nuvap è disponibile a fare formazione sui temi dell’inquinamento indoor. Per personalizzare ulteriormente l’esperienza degli occupanti, è possibile integrare le informazioni raccolte ed elaborate da Nuvap in portali, applicazioni o cruscotti di terze parti, grazie al set completo di API che Nuvap mette a disposizione.

L’offerta di Nuvap
Nuvap è una start up GreenTech 100% italiana, nata per supportare le organizzazioni che vogliono promuovere la salute e il benessere delle persone, attraverso soluzioni per il monitoraggio e la gestione della qualità dell’aria indoor.
Il coinvolgimento di ingegneri, fisici, informatici e di importanti università hanno portato allo sviluppo di un brevetto internazionale e di soluzioni innovative che forniscono un’analisi dinamica della salubrità dell’aria, insight per il miglioramento e strumenti di comunicazione e di reporting, volte a facilitare l’attuazione delle strategie di sostenibilità delle aziende.
Gli sviluppi dell’azienda sono focalizzati sulle tecnologie di rilevazione e analisi dei dati ambientali. I partner tecnologici di Nuvap sono italiani e la produzione è localizzata in Italia.
La tecnologia di Nuvap è protetta da un brevetto internazionale, relativo all’esclusivo sistema di monitoraggio congiunto e costante degli agenti inquinanti, che possono essere presenti negli ambienti in cui viviamo.
L’azienda ha partecipato a due progetti di open innovation, “Insurtech for Welfare and Health” e “Healthy people and work environment”. Ha inoltre preso parte a diversi progetti internazionali di ricerca e sperimentazione: LIFE-MEGA, RAFAEL, GO, SMAG, NUMEQS.
Nel 2017 Nuvap si è aggiudicata il premio Pulse di Edison ‘Best Smart Home Technology’. Nel 2019 ha vinto il premio eHealth4all, come migliore tecnologia per la prevenzione.
“ Vogliamo essere a supporto di progetti, spazi e stili di vita sostenibili per le persone e per l’ambiente”.